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lunedì 22 aprile 2013

Lei dunque capirà

Buonanotte lettori :)

Vi saluto consigliandovi un libro molto piacevole, adatto alla lettura notturna, che spero apprezzerete.
Opera di Claudio Magris, si intitola Lei dunque capirà.


Scheda tecnica: opera di 55 pagine, pubblicata da Garzanti nel 2006 al costo di 9.50 euro, è considerata una rivisitazione, in chiave moderna, del mito di Orfeo ed Euridice, dell'amore totale e destinato a fallire.

Questo è un libro piccino, che si legge in poche ore - magari al calduccio sotto le coperte - ma che possiede una potenza notevole nella sua prosa, che spesso sembra farsi poesia. Magris è bravissimo a dipingere, come un pittore, una tela dove le parole e i suoni scorrono veloci, intrecciandosi in un'armonica sinfonia.
Narratrice è una donna, costretta a vivere in una Casa di Riposo (allegoria del mondo dei morti? Forse sì) in seguito a una infezione, che dialoga con il Presidente della Casa (Dio?) e lo ringrazia per l'eccezionale favore concessole: rivedere il suo amato, fuori dalla Casa di Riposo, purché questi non si volti a guardarla prima di essere uscito dalla struttura.
In un crescendo di immagini, riflessioni, suoni poetici, il lettore segue il libero flusso del discorso della donna, che manifesta il desiderio - supremo atto d'amore - di non far soffrire il suo amato e di risparmiargli la consapevolezza che nemmeno là, nella Casa, si comprenda il senso della vita, e della morte.
L'amore passionale e profondo, erotico e travolgente, viene tratteggiato magistralmente in queste pagine.
Mi sembra quasi un delitto recensire questo libro con le mie misere parole e, questa volta più di altre, voglio che siano le parole dell'autore stesso a colpirvi e trascinarvi in una lettura che vi consiglio fortemente.

"Lei dunque capirà, signor Presidente, perché, quando eravamo ormai prossimi alle porte, l'ho chiamato con voce forte e sicura, la voce di quando ero giovane, dall'altra parte, e lui - sapevo che non avrebbe resistito - si è voltato, mentre io mi sentivo risucchiare indietro, leggera, sempre più leggera, una figurina di carta nel vento, un'ombra che si allunga e si ritira e si confonde con le altre ombre della sera, e lui mi guardava impietrito ma saldo e sicuro e io svanivo felice al suo sguardo, perché già lo vedevo ritornare straziato ma forte alla vita, ignaro del nulla, ancora capace di serenità, forse anche di felicità. Ora infatti, a casa, a casa nostra, dorme, tranquillo. Un po' stanco, si capisce, però..."

Grazie a chi mi ha consigliato questo libro...

Buona lettura!


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